Per una mappatura del degrado urbanistico chivassese con le giunte Fluttero & Matola...

CHIVASSO - Posegue l’attività di informazione in piazza con il banchetto del Comitato Praco Mauriziano.

SABATO 1° agosto 2009

ore 10,30

al mercato di Chivasso

Via Lungo Piazza d’Armi angolo Viale Matteotti

Oltre la documentazione sul Parco Mauriziano, da sabato scorso abbiamo cominciato ad esporre fotografie, con relativa didascalia, degli altri luoghi di Chivasso colpiti dalla pessima politica urbanistica che l’Amministrazione comunale conduce da oltre un decennio. La nostra intenzione è giungere gradualmente, cartello dopo cartello, a comporre una vera e propria mostra da esporre in città, ad esempio il sabato pomeriggio o la domenica mattina.

Sabato abbiamo cominciato dai luoghi seguenti:

il nuovo quartiere di Via Blatta privo di verde e di servizi;

i centralissimi giardini pubblici scomparsi in Via Borla e in Via Paleologi davanti al Centro Anziani, o rimpiccioliti, come in Via Po;

l’ex Area Agip, che potrebbe diventare un grande parco pubblico tra la città e il Po, dove invece è previsto un insediamento commerciale;

lo spazio retrostante l’ospedale, una vasta area che avrebbe potuto ospitare nuovi padiglioni, servizi, verde, forse l’eliporto, e dove invece lo sviluppo dell’edilizia abitativa è arrivato ai confini dell’ospedale;

Via Bradac, densamente abitata, a pochi minuti dalla stazione ferroviaria, dove l’area incolta con alberi usata oggi a parcheggio avrebbe potuto diventare una preziosa area verde in mezzo ai condomini, con una parte riservata a parcheggio, e dove invece sta per partire l’ennesimo PEC;

il Podere San Marco, adiacente al Parco Mauriziano e che avrebbe potuto costituirne un ampliamente, comprato per 700.000 euro dal Comune tre anni fa dall’Ordine Mauriziano (quindi proprietà del Comune, non di privati) e su cui, con il finanziamento della Regione, verranno costruiti novanta appartamenti in parte presentati come «case per anziani» (una operazione su cui stiamo acquisendo informazioni).

Da sabato in poi esporremo immagini di altre parti della città: la discarica in ampliamento ai Pogliani; le aree agricoli a rischio di scomparsa, come quella tra il Parco Mauriziano e Via Settimo e quella vastissima tra le frazioni Betlemme e Torassi; il pessimo stato dei corsi d’acqua che dovrebbero proteggere l’abitato da eventuali esondazioni; le nuove abitazioni sorte a Chivasso Nord-Est in una zona idrogeologicamente non impeccabile, tanto è vero che in alcuni condomini le idrovore continuano a pompare acqua dalla cantine; i binari che collegava l’ex area industriale Lancia alla linea ferroviaria Torino – Milano, un prezioso collegamento che con mirabile lungimiranza l’Amministrazione ha permesso di coprire con le abitazioni dell’ennesimo PEC (non c’è quasi consiglio comunale nel quale non venga presentato un PEC da approvare).

Chi voglia dati precisi può consultare lo studio Trasformazioni territoriali della provincia di Torino, Provincia di Torino, pubblicato nel marzo 2009, alle pp. 38-39: dal 2000 al 2006 nel Chivassese il consumo di territorio è aumentato di 10 punti percentuali mentre la popolazione solo di 3 punti. Quanto alle aree agricole del Chivassese (24 comuni per 423 km quadri e 42345,44 ettari di superficie), quasi tutte di prima e seconda classe, negli stessi sei anni sono scomparsi 58 ettari l’anno per complessivi 350 ettari. Ma bisogna precisare che il consumo di territorio si è concentrato soprattutto in alcuni comuni (Chivasso, Caluso, Verolengo, Mazzé, ecc.). A Chivasso la creazione dell’area industriale China e delle attività produttive insediatesi attorno ad essa hanno determinato il consumo di 17 ettari di suolo di cui due terzi appartenenti alla seconda classe di capacità d’uso a fini agricoli.

Segnaliamo inoltre il sito www.ladoveceralerba.org dove si può fare l'upload di aree verdi a rischio di estinzione.






1 commento:

Anonimo ha detto...

Scusate, il vostro titolista deve avere fatto un piccolo errore: forse voleva scrivere "pappatura", non mappatura.
For Tino (della Sim Bo Logia)