In ricordo di Pasquale...



A 10 anni dalla prematura scomparsa di PASQUALE CAVALIERE, pubblichiamo questa bella lettera pubblicata sull'ultimo numero di "Obiettivo Ambiente", periodico di Pro Natura Piemonte.
Chi, come me, ha avuto il privilegio di conoscere una persona speciale come PASQUALE, non puo' che riconoscersi e commuoversi leggendo queste righe.
Per chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo, in fondo al post una sintetica scheda.
FD.
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Corrono quest’anno dieci anni dalla morte di Pasquale Cavaliere.

Ma Pasquale Cavaliere, chi ha avuto la fortuna di conoscerlo come me, non lo ricorda in un anniversario. Ma tutti i giorni.

Perché Pasquale, se avevi una sensibilità, una volta che l’avevi conosciuto, ti rimaneva dentro.

Fra di noi si diceva che Pasquale non era un ambientalista. Ed era vero: lui non era un ambientalista in senso stretto, ma una persona con un altissimo senso della giustizia. Applicato anche, e magari soprattutto, all’ambiente. E, a ben pensarci, per difendere l’ambiente in effetti è sufficiente avere il senso della giustizia. Se ce l’hai non potrai tollerare che un’esigua fetta dell’umanità viva sulle spalle dell’altra, che si producano rifiuti che danneggiano tutti, che si realizzino opere faraoniche a danno della comunità per arricchire i soliti noti.

Basta la giustizia. Già, chissà cosa direbbe Pasquale oggi che la giustizia invece è vista quasi come un orpello, un che di fastidioso. Provo ad immaginarlo. Magari ti guarderebbe di sottecchi come era solito fare e sbotterebbe “sono tutti matti”.

Pasquale, quanto mi manchi. Ed ogni volta che leggo le tue ultime parole non posso trattenere le lacrime:

"Carissimi amici, come diceva Alex (n.d.r. Alexander Langer) i pesi a volte diventano insostenibili ed io, anche senza accorgermene, sulle spalle ne ho accumulati molti. La nostra generazione ha sperato troppo e troppo pesante è stato farci carico di questo. Abbiamo mischiato gli affetti alla politica e spesso, molti di noi, non riescono più a sbrogliare questa matassa di sentimenti e di amori irrisolti. Ci siamo voluti bene, ed io con voi sono stato privilegiato. Non nutro rancore con nessuno e spesso capita che per persone come noi, a volte, non possono esserci soluzioni normali. Un abbraccio a tutti. Pasquale.”

Fabio BALOCCO.
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Pasquale Cavaliere nato a Gragnano (Na) il 24.2.1958, è stato uno fra i piu' conosciuti ambientalisti nella nostra regione. Consigliere regionale in Piemonte per i Verdi a partire dal 1995. Secondo di 9 fratelli, emigra ancora piccolo a Ciriè, insieme alla famiglia. Dopo la scuola dell’obbligo, inizia a lavorare come apprendista in diverse fabbriche della zona e dopo essere stato assunto come operaio in una piccola industria metalmeccanica cittadina, diventa delegato sindacale e guida molte battaglie per migliorare le condizioni di lavoro all'interno dello stabilimento. A partire dal 1975 entra a far parte di Democrazia Proletaria ed è animatore di diverse iniziative nella città, oltre che fondatore di alcune pubblicazioni di controinformazione come Cheffare, L'altra Ciriè e della Cooperativa In/contro. Nel 1989 è tra i membri fondatori dei Verdi Arcobaleno. A partire dal 1995 è consigliere della regione Piemonte e nel 1999 entra nella segreteria nazionale della Federazione dei Verdi. Muore a Cordoba, in Argentina, il 6 agost 1999, in circostanze misteriose. In sua memoria è stata dedicata una piazzetta nella città di Ciriè, adiacente all'antica torre di San Rocco e a lui è stato intitolato L’ Ecoistituto del Piemonte "Pasquale Cavaliere".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ricordo ancora molto bene quel giorno, ero in montagna quando mi è arrivata notizia di Pasquale. Purtroppo non l'ho conosciuto a fondo, diciamo che l'ho "sfiorato". La sua morte mi ha turbato molto perchè ha messo violentemente la parola fine ad una esistenza piena di amore. E' questo che traspariva in modo evidente quando ci si trovava insieme in riunione. Quell'amore non l'ho mai dimenticato, quel farsi carico dei problemi, quel modo di ascoltare e quel modo di fare le battaglie politiche, dure ma mai volgari, mai banali. Ancora adesso dopo dieci anni non so dire un perchè. Dieci anni fa scrissi con rabbia su un pezzo di legno "Ciao Pasquale",. quella scritta è ancora nella mia memoria. Ciao Pasquale.
Fabrizio

fredi ha detto...

...e quel pezzo di legno è ancora al Paolo Otelli... e ogni volta che il mio sguardo miope cade su quell'opera d'arte-povera provo una sensazione strana, dolce e violenta allo stesso tempo. Anche a me Pasquale manca, con tutti i suoi pregi e tutti i suoi difetti. Mi ricordo ancora una delle ultime telefonate. Gli avevo sottoposto qualche grana, come al solito... Mi era sembrato stanco, forse troppo affaticato da impegni e percorsi che si era accollato in eccesso, forse per il semplice motivo che altri non avevano voluto accollarsi... Ma lui c'era, c'era sempre, forse anche quando al posto suo ci dovevano essere degli altri.
Se Pasquale potesse vederci o sentirci oggi che cosa ci direbbe? E' valsa la pena vivere cosi' intensamente, così profondamente? Secondo me sì: il suo percorso è insegnamento, è testimonianza per tutti quelli che, come me, hanno avuto il privilegio di conoscero. Sta a noi tramandare il suo modo di essere, il suo esempio.
fredi.