TORINO - La situazione in cui versano le linee ferroviarie per i pendolari piemontesi è sotto gli occhi di tutti. Nei giorni scorsi, a partire da questa criticità, è stata lanciata l’idea di arrivare a gare per affidare i servizi su alcune tratte. Per questa via si intenderebbe dare finalmente una risposta ai tanti disagi delle persone che si spostano per lavoro o per studio e che non vedono l’ora di percepire qualche miglioramento. Certo la situazione da cui si parte può indurre molti a pensare che qualsiasi mossa sia in grado di smuovere in positivo la situazione: ma è proprio così? Io sono convinto che le nuove gare, che dovrebbero sostituire il contratto di servizio con FS, hanno in sé alcuni elementi critici da non sottovalutare. In primo luogo occorre segnalare il fatto che le gare non cambiano la dotazione finanziaria da cui si parte, una dotazione insufficiente. Senza l’aumento di quest’ultima chi gestirebbe il servizio si troverebbe in ogni caso a fare ‘nozze coi fichi secchi’. In secondo luogo mi chiedo cosa sarebbe delle linee non messe a gara. Molto probabilmente sarebbero ulteriormente penalizzate e lasciate a languire. La dotazione di materiale rotabile sarebbe garantita da FS o dovrebbe essere messa a disposizione da chi vince la gara? E’ questa una domanda cruciale, perché quel tipo di materiale pesa molto in termini di costi e quindi andrebbe a determinare importanti ipoteche sul servizio futuro, specialmente se dovesse essere messo a disposizione dalle società subentranti. Infine, cosa non da poco, c’è da chiedersi che fine farebbe il personale. Se la gara non fosse vinta ad esempio da FS, chi garantirebbe il suo riassorbimento e la sua tutela contrattuale nelle nuove condizioni? A queste domande occorre rispondere in primo luogo per rassicurare pendolari e lavoratori. Se volessimo dire subito qualcosa di concreto in questo senso, credo basterebbe avanzare l’idea che finanziamenti erogati, a qualsiasi titolo, per l’ammodernamento della Torino Lione dovrebbero avere un corrispettivo percentuale immediatamente reso disponibile per le tratte pendolari. Alberto DEAMBROGIO, cons.reg.PRC-SE.
2 commenti:
Dice De Ambrogio: "credo basterebbe avanzare l’idea che finanziamenti erogati, A QUALSIASI TITOLO, PER L'AMMODERNAMENTO DELLA TORINO dovrebbero avere un corrispettivo percentuale immediatamente reso disponibile per le tratte pendolari". Che ipocrisia! Cosa vuol dire "ammodernamento della Torino - Lione"? Cosa vuol dire "a qualsiasi titolo"? Insomma a De Ambrogio la TAV in Val di Susa va bene o no? E se parlasse un po' più chiaro? Oppure dobbiamo pensare che preferisce mantenersi nel vago, cioè criticare la Bresso ma non troppo, non si mai, tra qualche mese ci sono le elezioni, Rifondazione non è messa bene, e allora De Ambrogio deve sperare che la Bresso gli trovi qualche seggiolino da qualche parte. Il gruppo consiliare di Rifondazione è questo punto?
piero meaglia
Aggiungo una precisazione. A proposito della TAV, nel post precedente ho criticato De Ambrogio di Rifondazione comunista, e non ho nemmeno citato Sinistra e Libertà, nella quale è confluita una parte di coloro che sono usciti da Rifondazione. Non ho citato Sinistra e Libertà semplicemente perché credo che sulla TAV abbia già di fatto capitolato dal momento in cui è entrata nella giunta provinciale di Saitta. Non giudico, faccio solo una constatazione: SL dovrà sostenere Saitta, e quindi, pur con qualche richiesta di modifiche, accetterà la TAV, Mediapolis, la tangenziale Est, ecc. ecc. Basta vedere le attuali contorsioni di Ferrentino. Ripeto: non esprimo giudizi, faccio solo una constatazione. Se De Ambrogio è ambiguo, Sinistra e Libertà ha già scelto. Caso mai giudico il comportamento ambiguo o oscillante delle persone. Mesi fa, a Chivasso, vi fu la presentazione pubblica del raggruppamento politico che poi ha assunto il nome di Sinistra e Libertà. Gianni Favaro, che era stato il segretario provinciale di Rifondazione per dieci anni, vi rappresentava i vendoliani che aderivano alla nascente Sinistra e Libertà. Un militante di Sinistra democratica intervenne dal pubblico dicendo più o meno: sono disposto ad aderire alla nuova formazione politica che state creando a condizione che: 1) approviate la TAV; 2) nel Parlamento europeo Sinistra e Libertà aderisca al Partito socialista europeo. Favaro reagì quasi sdegnato: non se ne parla nemmeno! Ora che sostiene Saitta vorrei chiedere a Favaro se risponderebbe ancora allo stesso modo, almeno riguardo alla TAV. Chiedo chiarezza a Rifondazione, ma anche a Sinistra e Libertà. Giuste o sbagliate che siano le posizioni, vorrei che venissero espresse in modo chiaro: poi i militanti e gli elettori giudicheranno. Preciso che alle elezioni provinciali non ho pensato “tanto peggio tanto meglio”, ed ho votato Saitta per evitare di trovarmi una destra autoritaria e xenofoba al governo della Provincia, pur sapendo cosa mi devo aspettare dall’Amministrazione Saitta di “centrosinistra” (“sinistra”?).
pm
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