Contro la crisi... pane a 1 euro al kg...

Alcuni dati sulla crisi che sta attanagliando il nostro territorio. Dalla metà di settembre nella sola provincia di Torino 450 aziende hanno chiesto di attingere alla cassa integrazione guadagni, una dozzina almeno sono quelle che hanno annunciato l'intenzione di chiudere i battenti. A Chivasso, di colpo nelle settimane scorse ha annunciato l'intenzione di chiudere la Dayco, per poi ripiegare sul cambio di nome della società e su un ridimensionamento la cui entità è ancora da verificare. Alla Genco invece di riaprire non se ne parla proprio: i cancelli si sono chiusi ben prima delle ferie estive. Aria di chiusura anche alla Axon di Rondissone, alla Ipas di San Mauro ed alla Cementedile di Lauriano; ridimensionamenti alla Sorin di Saluggia e tagli anche alla Luxottica. Solo per ricordare i casi che si sono guadagnati l'attenzione dei giornali locali, ma è bene ricordare anche l'indotto in crisi e le numerose piccole e piccolissime aziende di cui in genere non si parla più di tanto. Un contesto preoccupante, un tunnel da cui non si intravede la luce. In questo contesto di crisi e di stagnazione, i soggetti piu' deboli arrancano: famiglie monoreddito, pensionati, giovani precari e cassaintegrati vanno ad ingrossare quella parte di statistiche che delineano un aumento delle fasce di povertà. Anche i consumi primari, generi alimentari in primis, iniziano a segnalare delle contrazioni a fronte di marcati e non sempre giustifibaili aumenti. Proprio per tentare di dare un segnale di resistenza dal basso sul fronte del caro-prezzi, da alcune settimane quà e là per l'Italia Rifondazione comunista, attraverso l' appoggio ai Gruppi di acquisto popolari, sta promuovendo la vendita del pane comune al prezzo politico di 1 euro al kg. Dopo i successi delle bancarelle di Biella e Torino, dal 15/11 anche ad Ivrea saranno presenti le bancarelle del pane a prezzo calmierato, prezzo che si puo' ottenere grazie al drastico taglio della "filiera" di produzione e distribuzione, unitamente al lancio di una iniziativa squisitamente politica e di denuncia nei confronti di un governo che le ha provate tutte per salvare le banche dalla crisi finanziaria internazionale partita dagli USA, ma che non ha ancora fatto assolutamente niente per venire incontro alle esigenze dei bassi redditi ed alle ormai consolidate crisi delle terze e quarte settimane. Una iniziativa importante quella del pane a 1 euro al kg., una iniziativa che vorremmo vedere in tutte le piazze d'Italia. Una iniziativa sicuamente più interessante delle annose beghe che stanno lacerando cio' che resta della sinistra italiana ed in particolare quello che era il più radicato ed organizzato fra i partiti della sinistra cosiddetta radicale (il PRC), partito che si sta dibattendo in una grave crisi interna di cui è difficile prevedre gli esiti. E dire che di materiale su cui lavorare ce ne sarebbe assai. Anche a livello chivassese, a parte l' ottima inchiesta sulle spese relative a discutibili delibere e determine dell'amministrazione matoliana e ben poco altro, siamo di fronte ad un partito sostanzialmente immobile ed in attesa (se non in balìa) degli eventi.
Sarebbe meglio trasformare il partito in una grande panetteria... di sicuro con il pane si riuscirebbe anche a "vendere" un po' di fiducia a quelle fasce popolari che dovrebbero ritornare ad essere il riferimento principale delle attenzioni della sinistra, dopo la contradditoria stagione "governista" che non ha portato i risultati sperati.

Spartako.

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