Secondo album per questo giovane cantante e chitarrista torinese, classe 1979. Lo vidi dal vivo poco piu' di due anni fa, ad un concerto in un piccolo centro del casalese, insieme ad altre rock band giovanili. Mi stupirono molto i testi non comuni ed il sound espresso dal vivo: dopo qualche giorno mi ero già procurato l' album d' esordio "Oltre lo specchio" del 2006, un disco asprigno, che sapeva di piacevole primizia. Con "Babele" Marco Notari ed i suoi Madam, il gruppo che lo accompagna anche dal vivo, fanno un buon salto di qualità e, soprattutto, di maturità artistica forse anche grazie alla supervisione di un grande esperto come Mauro Pagani.
Un ottimo rock per un album-concept di 12 brani, attraverso cui si sviluppano le storie esistenziali di Luca e Cristiano:
due giovani d'oggi.
Un vero gioiellino rock il brano che regala il titolo al disco ("Babele"), che, insieme a "Io non mi riconosco nel mio stato" e "Crisalide" sono da annoverare fra le tracce piu' interessanti anche dal punto di vista dei testi.
Un album molto bello che meriterebbe un successo vasto e che potrebbe contribuire ad un quanto mai necessario ricambio generazionale nell'asfittico panorama del rock nazionale, dove continuano a farla da padroni i soliti, vetusti marpioni giunti al capolinea della creatività già da diversi anni...
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