Patrick Le Lay, direttore dell'emittente privata francese TF1, ha dichiarato : « Fondamentalmente, il compito di una televisione come la nostra è aiutare Coca Cola, per es., a vendere il suo prodotto. Ora, affinché un messaggio pubblicitario sia percepito, è necessario che il cervello del telespettatore sia disponibile. Le nostre trasmissioni hanno il compito di rendere disponibili i cervelli degli spettatori, divertendoli e distraendoli tra un messaggio e l'altro. Noi vendiamo a Coca Cola tempo di cervello umano disponibile. » La manipolazione dei cervelli comincia dall'infanzia. Dice Paolo Landi in « Volevo dirti che è la TV che guarda te » : « Se sei un bambino sano dovresti muoverti sempre, tutto il giorno. Correre, cadere, arrampicarsi, saltare, spingere. (
) Davanti a uno schermo, invece sei costretto a stare immobile e anche le pupille dei tuoi occhi mostrano solo impercettibili spostamenti. (
) Qualunque cosa tu stia guardando in TV l'attività del tuo cervello cambia e prfende una struttura caratteristica : il processo di apprendimento, la presa di coscienza dei dati e la loro applicazione spariscono. L'informazione entra direttamente nella profondità della memoria, senza essere filtrata, senza essere analizzata, senza alcun legame con la « anima » di te che guardi e il mondo esterno. » L'inquinamento delle menti operato dalla pubblicità risulta potenziato drammaticamente se il messaggio viene trasmesso per televisione. Ne risulta in tal caso un'arma di distruzione di massa per limmaginario umano. (Serge Latouche) Una presunta indispensabilità del televisore è sostenuta anche con l'esigenza dell'informazione. Secondo Jaques Ellul nella realtà si verifica un eccesso di informazione, che sommato all'immancabile pubblicità commerciale e politica, si traduce in disinformazione e manipolazione. Le rare famiglie che scelgono di vivere senza televisore, rinunciano alle soddisfazioni che puo' offrire la TV perché ne preferiscono altre : vita familiare o sociale, letture, attività culturali,
E' una scelta che richiede il dominio delle proprie paure : paura del vuoto, del futuro, di non essere conforme ai modelli prevalenti, di allontanarsi dalle norme che si sono affermate. (François Brune) Comunque, non facciamoci illusioni : nell'esercito degli Automi la diserzione è sconosciuta. Gino F.
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1 commento:
Personalmente sto "disertando" la tv da circa 10 anni, o meglio: la guardo molto saltuariamente. Addirittura ne farei volentieri a meno proprio come elettrodomestico da tenere in salotto, ma dato che lo schermo si utilizza anche per vedere foto, oppure qualche film in dvd o cassetta, l' apparecchio in questione fa ancora bella mostra di sè.
Da quando guardo la tv molto meno (passano anche settimane senza che la guardi), la qualità della mia vita credo sia migliorata. Ho piu' tempo da dedicare ad altre cose, cose piu' attive anche quando hanno a che fare con uno schermo: quello del computer. Almeno lì vado a vedere le cose che cerco io e che mi interessano, senza l' obbligo di "subire" le cose trasmesse dalla tv. Inoltre negli ultimi anni ascolto moltissima radio: aveva ragione Finardi negli anni 70 quando cantava che "...la radio libera la mente", perchè mentre la ascolti puoi pensare e fare anche altre cose, e non sei obbligato a stare fermo come un imbecille che guarda e basta.
Credo che Gino abbia fatto bene ad inviarci questo suo post e a farebbero altrettanto bene tutti quelli che lo leggono, a spegnere la tv di casa loro almeno una sera in piu' alla settimana.
Smettere di guardarla per tanta gente è più diffcile che smettere di fumare... ma, come per il fumo, ne vale la pena!
FD.
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