Una sentenza bavaglio...






Martedì 17 giugno 2008, presso il tribunale di Biella, il Giudice
Claudio Passerini ha pronunciato una sentenza allarmante per la
libertà di stampa e, di conseguenza, per la democrazia.
Due giornalisti della testata "La Voce" sono stati condannati ad una
pena detentiva con la condizionale, oltre alla "pena accessoria"
della sospensione dall'esercizio della professione per sei mesi,
in base all'articolo 30 del codice penale.
Nel sottolineare il pieno appoggio e nell'esprimere tutta la
solidarietà ai due giornalisti condannati con una pena accessoria
sicuramente fuori dalle facoltà del Magistrato che l'ha emessa e
frutto di una sua fantasiosa interpretazione del codice, il
direttore responsabile e tutta la redazione chiedono una presa di
posizione forte e chiara da parte dell'Ordine del Giornalisti
regionale e nazionale, degli altri organi di categoria e del
Consiglio Superiore della Magistratura cui si rivolgeranno non
appena in possesso delle motivazioni di sentenza.
Non vi è infatti dubbio che la sentenza costuituisca un grave
svuotamento dei poteri e compiti dei giornali, un attacco alla
Libertà di pensiero (di cronaca e di critica), sancita
dall'articolo 21 della nostra Costituzione.
Entrando infine nel merito del processo si evidenziano gli scarsi
contenuti penalmente rilevanti di una diatriba tra due facoltosi
politici di Leinì (Aldo Di Stasio e Nevio Coral) contrapposti
nella scorsa campagna elettorale.
La redazione de La Voce annuncia che lunedì sarà in edicola con
la prima pagina tutta bianca, per protestare contro la censura
subita e contro l'innegabile prevaricazione di chi ha il potere
di giudicare su chi ha il compito di informare e raccontare.
Chivasso, li 19.6.2008.
Il direttore responsabile
del periodico La Voce del Canavese
LIBORIO LA MATTINA.


1 commento:

Anonimo ha detto...

come blogger non posso non manifestare la mia solidarietà a Valentino ed al tuo giornale. in questi giorni di soppressione dello stato del diritto, la stampa riveste un importantissimo ruolo di tutela e di difesa del cittadino.

Massimo