Il boomerang della violenza...


Delle immagini di caccia ai Rom che giungono da Napoli, mi preoccupano tante cose. La violenza indiscriminata come arma di giustizia sociale, qualunque categoria la subisca e a prescindere dal reato imputatole. Violenza suppletiva di un ordinamento legale pigro, che lascia degenerare fenomeni sociali in problemi enormi. Quindi il silenzio dei rappresentanti dello Stato: di fronte a tutto ciò nessuna demonizzazione, presa di distanza; si prospettano anzi nuove misure politiche che quasi premiano l'insurrezione come metodo di pressione democratica. Mi preoccupa che queste immagini di napoletani furenti siano così simili a quelle di un mese fa, generate da "l'emergenza rifiuti", e che ci saranno, fra poco, quando il commissario straordinario (carica prevista anche per "l'emergenza rom"), imporrà di aprire termovalizzatori per la combustione degli scarti più inquinanti di tutta la penisola.
Si parla di agenzie del risentimento, mentre la voglia di dialogo cela immobilismo, inerzia verso un clima di inedita violenza per il paese, dove l'odio delle parole e dei proclami germoglia ora nei comportamenti. Non sarà facile arginare questa indole distruttiva, fra ricredere individui e collettività sulla legittimità del passare alle vie di fatto come forma di giustizia personale. Chi adesso ne beneficia, anche in termini di consenso sociale, amministrazione pubblica, tornaconto materiale, potrebbe poi rimanerne colpito, oggetto a sua volta dell'esasperazione altrui. Compresi quei cittadini, impiegati pubblici, autisti di tram, condomini, consumatori ed utenti, che oggi magari si vedono premiati dalla violenza loro o di altri.


Marco Lombardi .

Da A.N.E.D.-Torino Newsletter.
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