A seguito delle recenti vicende governative (accordo sulle pensioni e discussione sulla legge 30), si è capito che cosa si intendeva per "patto generazionale" o "conflitto fra generazioni": i due concetti sbandierati per settimane per creare un bel polverone su altrettante questioni cruciali sulle quali si misurerà la tenuta di questo governicchio di centrosinistra. Risultato? I "giovani" resteranno più a lungo flessibili e precari, i "vecchi" dovranno lavorare per più tempo. E dire che questi due punti erano ritenuti fra i più "qualificanti" del programma elettorale della cosiddetta "Unione". Con queste ardite imprese governative il baricentro della litigiosa coalizione si è definitivamente spostato al centro, grazie alla collaudata campagna di stampa volta ad incutere conflitti e paure generazionali, in un contesto culturale dove si è avuta la riprova che il berlusconismo ormai è penetrato a fondo nel tessuto sociale del paese. Di fronte a questi prevedibili scenari, male non avrebbe fatto avere un sindacato realmente indipendente, svincolato dai lacci partitici e di sottopotere, in grado di mettere in cantiere uno sciopero e/o una mobilitazione nazionale per difendere sul serio le pensioni e per ricordare con forza che questo governo era stato votato dai lavoratori anche per rendere meno flessibile il futuro dei propri figli. Ma la storia purtroppo si è evoluta in tutt' altro modo, ed ora ci si chiede quale sarà il prossimo capitolo da scrivere per ribadire ancora una volta che chi vive di lavoro dipendente deve restare in balìa delle compatibilità del mercato e della finanza, con insufficienti reti di protezione sociale, in particolare per le donne ed i più giovani. In nome della "salvezza del governo-amico" quindi sono stati compiuti altri attacchi allo stato sociale: con buona pace di cio' che resta della Sinistra? Mi auguro proprio di no. Non è possibile stare ad aspettare per capire che cosa sarà il nascente Partito Democratico per inaugurare un nuovo soggetto (Cosa Rossa) in grado di unificare o federare le varie forze che stanno alla sinistra dei Ds: questo ritardo rischierebbe di essere letale!!! E' necessario mobilitare cio' che resta della Sinistra (PRC, PdCI, Verdi, e la Sinistra democratica,se ci sta) per costruire un' alternativa sul terreno dei contenuti su questi punti cruciali che costituivano il perno sociale del programma elettorale dell' Unione, intercettando gli umori di chi ha dato il proprio consenso elettorale a questa parte della Sinistra in modo da capire e poi decidere se è ancora il caso di fare da stampella a questo governo oppure no. Anche in quel deserto della sinistra che si chiama Chivasso, va ricercata una nuova prassi, per coinvolgere nuove energie e dare una prospettiva di merito mettendo al primo posto i contenuti.
Frediano Dutto.
Nessun commento:
Posta un commento