SALUGGIA: SABATO 24 MARZO..... PER SAPERNE DI PIU'....
Sabato 24/3 dalle ore 14 a SALUGGIA (Vc), si svolgerà una marcia antinucleare, con partenza da Piazza del Municipio.Perchè, in poco piu' di una anno, tante iniziative di questo genere a Saluggia? Forse non tutti sono a conoscenza che Saluggia ospita attualmente l' 80% del materiale radioattivo presente in Italia.Parte di tale materiale è contenuto all' interno dell' impianto EUREX di Saluggia. Si tratta di una cinquantina di barre provenienti dalla centrale Enrico Fermi di Trino Vercellese. Queste barre, frutto dello smantellamento della centrale a seguito del referendum popolare del 1987, sono ora contenute in una piscina che mette a rischio la salute di tutti noi, specialmente di chi risiede nelle vicinanze e di tutti quegli abitanti del Monferrato che attingono acqua per l' Acquedotto del Monferrato dai pozzi a monte del suddetto impianto. Infatti le falde acquifere si trovano a qualche decina di metri sotto la piscina in questione.Questa piscina, insieme a tutto l' impianto, passò nel 2003 dalla gestione ENEA alla SOGIN e la stessa SOGIN scoprì nel 2004, da un controllo casuale, una falla nella parete della piscina e di conseguenza la presenza di 2 metri circa di acqua radioattiva nell' intercapedine della stessa. La notizia passò quasi sotto silenzio, per non allarmare le popolazioni locali. Nei primi mesi del 2006 però la notizia trapela su alcuni giornali (in particolare sul quotidiano "Il Manifesto" e subito si scatena la reazione fra le associazioni ambientaliste e la popolazione locale, che si appella alla SOGIN, all' ARPA ad al Comune per avere maggiori notizie e sulle motivazioni circa la tardiva informazione.Secondo gli esperti la situazione era sotto controllo, anche se le perdite di radioattive furono riconosciute, anche se, fortunatamente, si sono escluse delle perdite all' esterno e la contaminazione del suolo.Nell' agosto del 2006 sempre da fonti giornalistiche si apprende che la piscina non solo perdeva, ma che le perdite erano ormai anche esterne ed avevano raggiunto una profondità di quasi 7 metri. Saliva quindi la preoccupazione, ed anche la protesta.Le associazioni ed i cittadini chiedono un maggior coinvolgimento e si susseguono gli incontri pubblici per richiedere un trasferimento delle barre radioattive in luogo più sicuro. Si svolse così in quel di Saluggia un "tavolo di trasparenza", in cui si chiese una procedura d' urgenza per il trasferimento delle barre. Il sito scelto non fu però quello attualmente ritenuto più idoneo, cioè la piscina in acciaio della Fermi di Trino Vercellese, ma la più vicina (ed obsoleta) piscina dell' Avogadro, sempre a Saluggia.Questa scelta è una scelta inopportuna, dettata forse da motivi di mera convenienza, cosi' come fu una scelta scellerata quella di costruire una struttura nucleare sul greto di un fiume come la Dora. Se il deposito EUREX durante le precedenti alluvioni è stato invaso dall' acqua e per puro caso non si è sfiorato il disastro nucleare, il deposito Avogadro non solo è andato sott' acqua ma addirittura ha preso fuoco... Inoltre la piscina che dovrebbe ospitare le barre è più vecchia di quella in cui ora sono contenute le barre stesse...Per queste motivazioni chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell' ambiente e della propria salute di aderire senza indugi alla manifestazione di Saluggia di Sabato 24 marzo.A cura di:Comitato Spontaneo ARCOBALENOComitato Spontaneo cittadini SaluggesiC.S.A. Mattone Rosso VercelliCentro documentazione SENZA TREGUA Vercelli.
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