Sabato 24/3 a SALUGGIA: Marcia ANTINUCLEARE

"... per quanto vi crediate assolti, siete lo stesso coinvolti...".
SABATO 24 MARZO a SALUGGIA (Vc) ritroviamoci dalle ore 14 in Piazza del Municipio.
Per ribadire con forza tutti insieme pacificamente:
SI' allo spostamento delle barre radioattive dalla piscina EUREX in un luogo sicuro;
NO al loro trasferimento in Avogadro;
NO alla costruzione di nuovi depositi di scorie nucleari a SALUGGIA ad all' ampliamento di quelli esistenti;
SI' al nostro diritto di partecipare e di decidere sulla nostra salute ed il nostro ambiente;
NO all' energia nucleare;
SI' all' energia pulita e rinnovabile.
STOP alle scorie nucleari a SALUGGIA!
Mettiti in gioco: NON delegare, vieni a manifestare!
Organizzatori:
Comitato Spontaneo Cittadini Saluggesi
Comitato Spontaneo ARCOBALENO
C.S.A. Mattore Rosso Vercelli
Centro Documentazione SENZA TREGUA Vercelli
Aderiscono:
Centro PAOLO OTELLI Chivasso
ARIA PULITA Chivasso
BASTA STRADE Chivasso
GREENPEACE Torino
I.R.A. Torrazza Piemonte
LEGAMBIENTE Vercelli
PRO NATURA Saluggia
RIFONDAZIONE COMUNISTA/ S.E.
VERDI per la PACE
Partito dei COMUNISTI ITALIANI.




3 commenti:

frediano ha detto...

Spero che ci sia tanta gente a questa importante manifestazione.
Credo comunque che una riflessione sulla possibilità di proporre un sito nazionale per questo genere di depositi sia una questione difficilmente eludibile. Anche se l' Italia, a seguito del referendum del 1987, non ha piu' centrali atomiche in esercizio, la produzione di scorie nucleari non si è interrotta, poichè numerose sono le attività legate alla ricerca, alla medicina ed altre, che producono ingenti quantitativi di materiali di risulta. Per cui credo che il movimento nel suo complesso debba prima o poi prendersi in carico questa importante quanto impegnativa prospettiva, o no?

luposelvatico ha detto...

Giusta considerazione, Fredi. Al problema delle scorie esistenti (e che verranno comunque prodotte in futuro, anche nel migliore dei mondi possibili) occorre dare una soluzione sicura. Non possiamo metterle sotto il tappeto nè inviarle a qualche sfigato paese in via di sviluppo. Sono frutto di un nostro modo di vivere, e dobbiamo risolvere il problema assumendocene la responsabilità. Il sito unico nazionale è probabilmente la soluzione che garantisce la miglior sicurezza per la popolazione: sicuramente, è una soluzione migliore di quella attuale - semplicemente disastrosa sotto ogni punto di vista. Il problema, lo sai bene, è che NESSUNA COMUNITA' LOCALE LO VORRA' MAI. Ricordi di certo la sollevazione popolare della Sardegna quando si ipotizzò l'isola come possibile sede di tale sito. La contrapposizione tra "esigenze" collettive e diritti delle comunità locali (penso ovviamente a TAV, rigassificatori, sito unico nazionale per le scorie nucleari) è il grosso dilemma che dovremo affrontare, come sinistra, in modo più oculato e meno prevedibile di come facciamo oggi, in cui la "sinistra di governo" se ne fotte e la "sinistra radicale" dà sempre ragione agli indigeni... Se non facciamo mai scelte rischiamo solo di spostare i problemi da comunità deboli a comunità sfigatissime, in uno scaricabarile tra poveri...
Se almeno tutto ciò servisse ad aumentare la consapevolezza del bisogno di cambiare rotta!!!
Paradossalmente, il Chivassese martoriato da ogni sorta di simulacro del "progresso" (alta velocità, centrali di ogni sorta, cementificazione a pioggia, inquinamento e carenze idriche) dovrebbe ormai essere un campione di consapevolezza, e guidare la rivoluzione verso un mondo migliore, ma si vede che non soffriamo ancora abbastanza in rapporto alle meravigliose cazzate che ci offre la vita...:-)))
Ho sentito qualche giorno fa, e l'ho trovata arguta, una intervista radiofonica ad un dirigente del FAI (non si tratta ahimè dei gloriosi anarchici di Carrara, ma di quei radical chic che si occupano di tenere lustri i parchi ed i castelli...) in cui il tizio diceva: la gestione del verde va tolta ai comuni, perchè sono troppo vicini agli interessi dei singoli, perchè considerano i prati e il verde dei "vuoti" da riempire con il cemento, e non sanno dire di no a quelli che li voteranno.Asserzione provocatoria, ma stimolante.
Credo occorra che anche "il movimento" inizi anche a ragionare in termini innovativi e un po' più complessi del semplice "no, grazie!". Tanto per fare un esempio, la lotta contro l'inquinamento provocato dalla Centrale Edipower sarebbe molto più credibile se il movimento proponesse soluzioni alternative e praticabili per ridurre i consumi elettrici, che è l'unica vera via per opporsi alla costruzione di centrali. Il fatto che i consumi elettrici continuino a crescere, e che non si riesca minimamente ad incidere su stili di vita sempre più energivori anche a livello individuale, indica che forse la strategia seguita non è la più efficace. (Certo, non siamo riusciti a portare avanti questo discorso neanche nell'ambito delle istituzioni: ma ci abbiamo provato e continueremo a provarci ed io continuo a credere che tutto, alla fine, debba convergere sulle istituzioni, in un ambito sicuramente imperfetto ma meno etereo, iperspecializzato e monotematico dei "comitati": e che occorra lavorare di più sulla reale rappresentatività delle istituzioni, invece di inventarsi nuove forme di rappresentanza ad ogni piè sospinto).
Nel merito della manifestazione: è ovvio e giusto che vi partecipino i saluggesi, ma per quale motivo questa posizione dovrebbe essere condivisa al di fuori di un ambito strettamente locale, visto che la richiesta è solo "le scorie se le pigli qualcun altro?"
Sarebbe davvero bello (e segno di maturità) se, come dici tu, fra tutti quei no ci fosse una proposta, una soluzione su cui ragionare.Concreta, maledetta e subito.

Scusate il pippone!!...:-)

Marco Zanette

Anonimo ha detto...

Caro luposelvatico, mi ha fatto piacere leggere la tua mail, che in alcuni punti mi trova daccordo. Penso però che tu parta da un punto di vista che porta per forza ad un vicolo cieco, ossia dal fatto che le scorie "verranno comunque prodotte in futuro". Assomiglia molto ad altre dichiarazioni che ho già sentito, ad esempio sui rifiuti "ci saranno sempre", o sulle armi "se non le faccimo noi le farà qualcun altro. Forse è proprio da qui che bisogna partire, dal cambiare punto di vista. Il problema non è come gestire il casino che abbiamo combinato, ma smetterla di fare casini. Penso che sia importante che da quello che tu chiami ambito "iperspecializzato e monotematico dei "comitati""sia arrivato forte un segnale di spostamento del problema, ovvero non siamo per il no, ma per un diverso modo di fare le cose. Chiedi delle proposte, e queste ci sono, se si vuole. Perchè invece della centrale edipower non si sono finanziati altrettanti impianti fotovoltaici?, perchè invece di costruire un inceneritore o due non si punta verso l'obiettivo di azzerare i rifiuti, agendo non solo a valle, ovvero sulle raccolte, ma anche a monte, sulla produzione? In italia non è possibile, se non a costi stratosferici visto che c'è solo un impianto, riciclare i poliaccoppiati, tipo tertapac. perchè non ne si vieta la produzione? mi sembra che con le lavorazioni di cromatura questo sia successo e non m i pare che la nostra società sia crollata.Il problema delle scorie è un problema serio, ma forse se si provasse ad affrontarlo sul serio, ovvero finanziando una ricerca seria su cosa farne, magari una soluzione si potrebbe trovare. Invece si preferiche destinare quote sempre crescenti per acquistare armi.
Non vorrei però dare risposte retoriche o semplificate su un problema di questa portata, ma penso che sia necessario che ci sia, da parte nostra, una estrema chiarezza sia deglio obiettivi che delle strategie.

A suivre..