Benvenuti nel mondo capovolto di Fluttonia, dove le cose vanno al contrario di come dovrebbero andare. Parlo della discussione del Bilancio di previsione 2007 – 2009, che si è svolta nel lungo consiglio comunale del mese di marzo, e degli ordini del giorno che vi sono stati presentati.
In previsione del consiglio i funzionari comunali preparano ben sette accuratissimi volumi di dati del bilancio e li consegnano ai consiglieri perché possano studiarli e prepararsi alla discussione. Alla prima seduta, i consiglieri di minoranza cominciano, come è ovvio, a porre richieste di chiarimento al sindaco e agli assessori. Il segretario dei DS domanda perché Canavese Sviluppo, di cui il Comune è proprietario di maggioranza, abbia dovuto ricorrere al soccorso dei privati per rientrare dalle perdite. Risposta dell’Assessore Bava: “Non è questa la sede per discuterne”. E quale sarebbe la sede per discuterne, se non il consiglio comunale? Un consigliere di Rifondazione chiede di chi sono i debiti e i crediti indicati anch’essi nel volume dedicato a Canavese Sviluppo. Risposta: non sappiamo. Un consigliere della Margherita chiede perché Canavese Sviluppo ricavi così poco dall’affitto dei locali di Palazzo Einaudi. Risposta: non si sa. Insomma: non so, non c’ero, e se c’ero dormivo.
Un altro consigliere di minoranza chiede dov’è finita la famosa casa scout da realizzare dentro il Parco Mauriziano. Nel Programma dei lavori pubblici presentato insieme al Bilancio non si trova. Però c’era in una versione precedente del programma, approvata dalla delibera n. 151 del 13 ottobre 2006. Ora dov’è finita? Come nel gioco delle tre carte, la casa scout compare e scompare. La risposta del vicesindaco è stata: non c’è perché è compresa nella voce “Sistemazione fabbricati ex cantiere TAV”. Bene, così non sappiamo di nuovo, con precisione, quanto verrà a costare alla collettività.
Nell’ultima seduta i consiglieri della maggioranza, che sostengono il sindaco, presentano due ordini del giorno sulla sanità chivassese. Due ordini del giorno demagogici, che hanno come bersaglio la giunta regionale guidata dalla Bresso e l’assessore alla sanità. Ma prima di buttarsi in critiche demagogiche, forse il centrodestra chivassese avrebbero dovuto fare un po’ di autocritica e meditare su quel che ci hanno lasciato in eredità i loro compagni di partito dell’amministrazione regionale guidata da Ghigo. E’ vero o no che in dieci anni non sono riusciti a elaborare un piano sanitario? Quel piano sanitario che la giunta di centrosinistra è riuscita a presentare in pochi mesi? E’ vero o no che nel bilancio hanno lasciato qualche buchino? Cito i dati forniti dall’attuale assessorato. Quando nel 2005 Mario Valpreda assume la carica di assessore alla sanità scopre che “al 31/12/2004 le perdite delle ASR piemontesi ammontavano a 663 milioni di euro”. Bella cifra, no? Per completare il quadro, l’assessore alla sanità D’Ambrosio non è arrivato alla fine della legislatura e si è dimesso il 27 dicembre 2003.
In maggio a Montanaro si vota. Un consiglio ai montanaresi: attenti alle buche!
Piero Meaglia
In previsione del consiglio i funzionari comunali preparano ben sette accuratissimi volumi di dati del bilancio e li consegnano ai consiglieri perché possano studiarli e prepararsi alla discussione. Alla prima seduta, i consiglieri di minoranza cominciano, come è ovvio, a porre richieste di chiarimento al sindaco e agli assessori. Il segretario dei DS domanda perché Canavese Sviluppo, di cui il Comune è proprietario di maggioranza, abbia dovuto ricorrere al soccorso dei privati per rientrare dalle perdite. Risposta dell’Assessore Bava: “Non è questa la sede per discuterne”. E quale sarebbe la sede per discuterne, se non il consiglio comunale? Un consigliere di Rifondazione chiede di chi sono i debiti e i crediti indicati anch’essi nel volume dedicato a Canavese Sviluppo. Risposta: non sappiamo. Un consigliere della Margherita chiede perché Canavese Sviluppo ricavi così poco dall’affitto dei locali di Palazzo Einaudi. Risposta: non si sa. Insomma: non so, non c’ero, e se c’ero dormivo.
Un altro consigliere di minoranza chiede dov’è finita la famosa casa scout da realizzare dentro il Parco Mauriziano. Nel Programma dei lavori pubblici presentato insieme al Bilancio non si trova. Però c’era in una versione precedente del programma, approvata dalla delibera n. 151 del 13 ottobre 2006. Ora dov’è finita? Come nel gioco delle tre carte, la casa scout compare e scompare. La risposta del vicesindaco è stata: non c’è perché è compresa nella voce “Sistemazione fabbricati ex cantiere TAV”. Bene, così non sappiamo di nuovo, con precisione, quanto verrà a costare alla collettività.
Nell’ultima seduta i consiglieri della maggioranza, che sostengono il sindaco, presentano due ordini del giorno sulla sanità chivassese. Due ordini del giorno demagogici, che hanno come bersaglio la giunta regionale guidata dalla Bresso e l’assessore alla sanità. Ma prima di buttarsi in critiche demagogiche, forse il centrodestra chivassese avrebbero dovuto fare un po’ di autocritica e meditare su quel che ci hanno lasciato in eredità i loro compagni di partito dell’amministrazione regionale guidata da Ghigo. E’ vero o no che in dieci anni non sono riusciti a elaborare un piano sanitario? Quel piano sanitario che la giunta di centrosinistra è riuscita a presentare in pochi mesi? E’ vero o no che nel bilancio hanno lasciato qualche buchino? Cito i dati forniti dall’attuale assessorato. Quando nel 2005 Mario Valpreda assume la carica di assessore alla sanità scopre che “al 31/12/2004 le perdite delle ASR piemontesi ammontavano a 663 milioni di euro”. Bella cifra, no? Per completare il quadro, l’assessore alla sanità D’Ambrosio non è arrivato alla fine della legislatura e si è dimesso il 27 dicembre 2003.
In maggio a Montanaro si vota. Un consiglio ai montanaresi: attenti alle buche!
Piero Meaglia
da "LA VOCE" del 26 marzo 2007
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