Luoghi comuni dell' egoismo...


Diffidenza, indifferenza ed egoismo: questi sembrano i tratti dominanti di questi tempi tristi. Anche nella nostra zona, in particolare leggendo i periodici locali, emergono episodi molto poco edificanti. Mi riferisco alla polemica che sta ormai impazzando da mesi, circa la proposta dell' amministrazione comunale di S.Sebastiano Po di concedere in uso all' Associazione "Libera" di Don Ciotti un edificio sequestrato alla mafia. Nonostante i tentativi di illustrare le caratteristiche del progetto, la polemica continua, sulle pagine dei giornali e nelle discussioni fra i cittadini. Nessuno pare si fosse scandalizzato del fatto che, forse per anni, a poca distanza dal proprio contesto abitativo ci fosse una "casa della mafia". Adesso invece c' è chi alimenta lo scandalo prima in nome dell' arrivo presunto del tossicodipendente in cura, poi nel mettere in guardia da chi fra le verdi colline del chivassese intravede pericolosamente "...una comune di settecentesca memoria". E allora? Che cosa ci sarebbe di così strano?
A prescindere da che cosa l' Associazione "Libera" deciderà di realizzare, vorrei chiedere a questi ben pensanti, che magari si recano in chiesa tutte le domeniche mattina con il loro bel vestitino della festa, se credono che il loro futuro e/o quello dei loro figli non possa magari un giorno essere intaccato dalla piaga delle droga o del disagio esistenziale. Costoro forse credono di vivere immersi in un contesto esente da queste problematiche? Vogliono eludere il disagio semplicemente facendo finta che a casa propria, nella propria comunità, non esista? Inutile ricordare l' esempio del celebre struzzo che nasconde la propria testa sotto la sabbia, ma sinceramente è la prima cosa che mi viene in mente quando penso a questa penosa vicenda...
Purtroppo queste infondate paure figlie dell' intolleranza sembrano essere contagiose. Infatti anche nella vicina Lauriano adesso c' è chi si preoccupa che in frazione Piazzo si apra una non meglio precisata "comunità di recupero" in un edificio di proprietà della diocesi. Anche qui non si esita a diffondere dei volantini (anonimi) in cui si spargono a piene mani i germi della diffidenza e della paura del diverso, magari anche per beceri scopi elettoralistici. Pure a Piazzo valgono gli stessi ragionamenti di prima, con la sola differenza che l' edificio in questione da sempre è una proprietà privata della chiesa, la quale, lecitamente, può decidere, anzichè di tenerla vuota, di utilizzarla come meglio crede nel rispetto delle leggi vigenti.
Anche a Lauriano evidentemente c' è qualcuno che ritiene di poter vivere in un mondo perfetto, dove tutti sono belli, sani, biondi e con gli occhi azzurri. E se arriva qualcuno che non rientra nei canoni prestabiliti dalla loro diffidenza, allora è meglio che vadano a "cantare in un' altra corte"...
Segno dei tempi? Probabilmente sì; in una società globalizzata dove a contare sono sempre di più " l' avere " e non " l' essere" c' è da aspettarsi di tutto, anche che trionfi l' egoismo e la diffidenza più bieca, quella che fa rima con l' ignoranza.

Battista.

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