CHIVASSO - Dopo le dichiarazioni e i comunicati del Sindaco Matola sulla discarica, diventano necessari alcuni chiarimenti di carattere politico.
Indipendentemente dalle decisioni della Provincia, il Sindaco voleva o non voleva l’ampliamento della discarica? Se era d’accordo, perché non l’ha scritto nel suo programma elettorale? Se invece non era d’accordo, perchè non ha fatto una dura opposizione a tale ampliamento? E ancora. Se il Sindaco non era favorevole, perché il Senatore Fluttero ha messo in campo la propria “diplomazia” per i terreni della Curia? E poi ha detto che è d’accordo che i rifiuti industriali vengano smaltiti a Chivasso? Ma quali industrie? Se sono tutte in crisi? E ancora. L’Assessore all’Ambiente è davvero convinto che la discarica porta beneficio alla città e alla frazione Pogliani? E se le cose sono così “positive” perché
Conclusione. Se la politica del Sindaco Matola è quella di accettare l’ampliamento perché la discarica non è pericolosa, anche per i futuri amministratori, e perché il Comune incamera quasi 1milione di euro all’anno per sei anni, la sua posizione diventa indifendibile perché in contrasto con le più elementari regole che un Amministratore Pubblico dovrebbe avere nei confronti dei cittadini che non vogliono che la loro città diventi la sede di una enorme pattumiera. Una pattumiera che nessun Comune della Provincia (e del Consorzio ) ha voluto sul proprio territorio.
Marbert.
1 commento:
Su Seta e la discarica ci sono molte cose da dire. Dopo aver praticamente fatto fallire l'azienda (un privato nelle stesse condizioni avrebbe già i libri in tribunale), che ha un buco di bilancio impressionante, stanno cercando di trovare soldi dappertutto. L'ipotesi del secondo inceneritore a Settimo sembra tramontata, o almeno troppo in là per poter esser praticata. E allora ci si inventa questa storia della discarica, con un evidente abuso. La discarica non può essere affidata a SETA, ma deve stare nelle mani o del consorzio bacino 16 o dell'ATO provinciale. Forse è ora che chi ha gestito così male il denaro pubblico vada a casa. Tra l'altro i debiti di SETA prima o poi arriveranno sui conti dei comuni, che dovranno pagarli, in quanto azionisti di SETA. Un vero capolavoro, che va a vanificare l'impegno di tutti quei cittadini che hanno portato la differenziata a livelli dignitosi. Tra l'altro il piano regionle parla del 65% entro il 2012. Dove sono i progetti per raggiumgere tali obiettivi? Ricordo che se non raggiunti, la differenza tra il raccolto e l'obiettivo diventa ecotassa, a far pagare ai cittadini ancora una volta. Ora siamo attorno al 50% 55%, come bacino. Questo vuol dire che bisogna programmare una crescita del 10% almeno. Ma tanto paga pantalone!!
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